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- Valutazione dell’esposizione e caratterizzazione dei rischi
Valutazione dell’esposizione e caratterizzazione dei rischi
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Raccomandazioni per i dichiaranti
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- Valutazione dell’esposizione e caratterizzazione dei rischi
- Classificazione ed etichettatura
- Decisione nell’ambito della valutazione dei fascicoli
- Decisione nell’ambito della valutazione delle sostanze
Valutazione dell’esposizione e caratterizzazione dei rischi
È necessario effettuare la valutazione dell’esposizione e la caratterizzazione dei rischi per le sostanze registrate in quantità di 10 o più tonnellate all’anno, se sono classificate come pericolose o dotate di proprietà persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT) o molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB).
Segnalare tutti i pericoli individuati
- La valutazione dell’esposizione e la caratterizzazione dei rischi devono includere tutti i pericoli individuati sulla base di tutte le informazioni disponibili e non limitarsi soltanto ai pericoli classificati.
- I pericoli individuati comprendono:
- pericoli per i quali al momento non esiste alcun criterio di classificazione, ma dove esiste evidenza che la sostanza può causare effetti avversi (di solito rilevanti per il suolo e i sedimenti);
- pericoli per gli endpoint per cui sono previsti criteri di classificazione, ma dove la dose o la concentrazione che scatena eventuali effetti non rispetta tali criteri e, conseguentemente, la sostanza non è classificata per l’endpoint.
Riferire l’esito della valutazione nella relazione sulla sicurezza chimica
La relazione sulla sicurezza chimica (CSR) e la scheda di dati di sicurezza (SDS) devono includere informazioni su tutti i pericoli individuati, non solo su quelli che portano alla classificazione ai sensi del regolamento CLP.
Riflettere gli usi e le condizioni d’uso realistici nella relazione sulla sicurezza chimica
- Riferire tutti gli usi della propria sostanza e le informazioni sulle relative condizioni d’uso.
- Assicurarsi che la descrizione dell’uso sia chiara e coerente con gli usi della sostanza nella catena di approvvigionamento.
- Fornire una spiegazione adeguata delle condizioni d’uso che portano al presunto tasso di rilascio della sostanza nell’ambiente.
- Indicare chiaramente in che modo viene ridotto al minimo il rilascio della sostanza se quest’ultima è persistente, bioaccumulabile e tossica (PBT).
- Seguire le raccomandazioni presenti nei documenti di orientamento REACH ai capitoli R.8 e R.10 per ricavare il livello derivato senza effetto (DNEL) o la concentrazione prevedibile priva di effetti (PNEC). Se occorre discostarsi dai fattori di valutazione predefiniti presentati in tali documenti di orientamento, giustificare e documentare qualsiasi modifica con argomenti scientifici specifici per la propria sostanza.
- Verificare che il modello utilizzato per stimare l’esposizione si applichi alla propria sostanza e usare parametri di modellazione appropriati, giustificandone la selezione.
- Verificare che gli scenari di esposizione siano trasparenti, specifici ed esaustivi. Le condizioni operative e le misure di gestione del rischio devono essere fornite in modo dettagliato per garantire un uso sicuro.
- Non utilizzare strumenti di livello 1, come ECETOC TRA, MEASE, Stoffenmanager, SprayExpo e Riskofderm, per la produzione in serie automatizzata di scenari di esposizione, poiché ciò può facilmente dar luogo a consigli inutili o fuorvianti sulla gestione dei rischi negli scenari di esposizione.
Assicurarsi che la descrizione dell’uso comprenda tutti gli usi della sostanza
- Includere tutti gli usi della sostanza durante il suo ciclo di vita.
- Fornire una breve descrizione generale degli usi identificati nella sezione 3.5 di IUCLID.
- Assicurarsi che i titoli brevi degli scenari d’esposizione siano coerenti con la descrizione d’uso riportata nella sezione 3.5 di IUCLID, con l’allegato allo scenario d’esposizione e con la sezione 1.2 della scheda di dati di sicurezza estesa.
Fornire informazioni sull’uso pertinenti, concise e comprensibili
- Descrivere tutti gli usi effettivi.
- Fornire nomi d’uso facili da comprendere, impiegando preferibilmente una terminologia armonizzata nel proprio settore di attività.
- Fornire una breve spiegazione sul processo o sulle attività coperte dall’uso. Non basarsi solo su descrittori standard, poiché sono troppo generici per informare in modo trasparente le autorità e i clienti in merito all’uso.
- Se si è un dichiarante membro, assicurarsi che la descrizione d’uso contenuta nel proprio fascicolo IUCLID includa il processo che si sta registrando. Copiare la descrizione d’uso da altri dichiaranti o dalla relazione sulla sicurezza chimica generica potrebbe causare un elevato numero di incongruenze.
- Scegliere il giusto livello di differenziazione tra gli usi, affinché sia possibile comunicare in modo mirato le informazioni sulla sicurezza a diversi gruppi di utenti.
- Una differenziazione insufficiente può produrre scenari di esposizione complessi ed eccessivamente conservativi.
- Una differenziazione eccessiva può produrre la ripetizione o la replica delle stesse informazioni generiche sullo scenario di esposizione.
Descrivere condizioni d’uso realistiche nella valutazione dell’esposizione
- Individuare le condizioni d’uso che garantiscono il controllo dei rischi per ogni uso descritto e prevedere l’esposizione sia per l’uomo che per l’ambiente in queste condizioni.
- Utilizzare le informazioni disponibili per creare i contributi alla valutazione dell’esposizione:
- categorie specifiche di rilascio nell’ambiente (SPERC) per quanto riguarda l’ambiente;
- descrizioni specifiche per settore in merito all’esposizione dei lavoratori (SWED) per quanto riguarda i lavoratori;
- determinanti specifici dell’esposizione dei consumatori (SCED) per quanto riguarda i consumatori; e
- mappe degli usi che indicano gli utilizzi comuni in un settore e i relativi SPERC, SWED e SCED.
Vantaggi derivanti dalle mappe degli usi
- Le mappe degli usi sono sviluppate a livello settoriale per fornire una breve descrizione dei principali usi pertinenti per i settori industriali:
- forniscono informazioni pertinenti e realistiche sugli usi e sulle condizioni d’uso e si possono impiegare nella valutazione della sicurezza chimica (CSA);
- sono disponibili nel formato Chesar (strumento per la valutazione e la relazione sulla sicurezza chimica dell’ECHA).
- Gli usi che non sono coperti da alcuna mappa degli usi devono essere descritti in base alle condizioni d’uso ed essere inclusi nella valutazione della sicurezza chimica.